1. Lhasa è stata riempita di militari subito dopo il secondo giorno della protesta del 14 marzo 2008. Nessuno è autorizzato a circolare per strada o andare ai mercati senza la carta d'identità di residenza a Lhasa. Controllano le borse e le tasche di tutti. Non gli danno nemmeno il diritto di ritornare a casa propria.
2. Le linee telefoniche nei dintorni dei monasteri sono state tagliate subito dopo le proteste.
3. Il governo ha fatto un raid ed ha controllato tutte le case e le famiglie in cerca di fotografie del Dalai Lama, e ha messo in prigione quelli che ne possedevano.
4. Per la visita dei media stranieri tra il 27 e il 29 marzo si è chiesto ai militari di lasciare temporaneamente la città, per mostrare che non imponevano una presenza militare rigida nella città di Lhasa. In certi luoghi hanno lasciato dei militari in borghese per nascondere la loro presenza ai media stranieri.
5. Il pomeriggio del 29 marzo hanno fatto entrare ancora più militari in città. Hanno chiuso i monasteri più importanti. Hanno bloccato l'entrata principale di tsepak Lhakhang (un monastero vicino a Ramoche), con un masso enorme. Stanno lasciando morire di fame i monaci, senza provviste di cibo né di acqua nei monasteri.
6. Se vedono tibetani che scattano fotografie della situazione o dei luoghi, i militari li picchiano e fanno a pezzi la videocamera o il telefono usati per fare le fotografie.
Il 4 aprile a Lhasa
T.L.
T.L.
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